Una perla di qualità e sapore – RISE live bistrot

Un salto al RISE live bistrot al rientro dalle vacanze dovevo proprio farlo e dovevo stupire il mio “ospite”  cosa non facile , ma la cosa importante è che ci siamo riusciti ragazzi ! Bravi Marco , Giulia , Mauro e  Mattia .

Tutto nasce in un “non spazio” così definisco la storica location di Marco e di Giulia ( il paradiso della pizza ) , dove per curiosità , per sentito dire , è un luogo sacro e dove la pizza è superiore , vado una sera con amiche ad assaggiare .

Non mi è stato difficile trovarla ma alla vista del luogo dove si trovava sono rimasta un po’  basita… Ma se chi me l’ha consigliata è stato così bravo da incuriosirmi vuol dire che l’apparenza inganna mi sono detta… ed infatti così è stato… una pizza eccellente in un luogo che più anonimo non si potrebbe . 

In pratica il “non spazio” diventa un vestito stretto e i ragazzi , Marco e Giulia , pensano a qualcosa di nuovo , dove coccolare i propri clienti. Uno spazio più solare , più trendy , più minimal chic , senza trascurare l’importanza delle materie prime .

Nel loro cammino hanno incontrato persone che credono nelle loro potenzialità di trasmettere ai clienti la loro passione e arriva Mauro a far da spalla al Paradiso della pizza.  Mauro impara , e come non potere , con due persone come Marco e Giulia, umili e soprattutto capaci di trasmettere il loro sapere, il loro modo di coccolare i clienti e la loro passione di ricerca di prodotti di nicchia . Tutto ciò che viene proposto ai clienti in primis deve piacere a loro , devono essere convinti che si tratta di qualcosa di genuino , buono , salutare e che con passione e amore viene prodotto . Per ultimo arriva Mattia che cercando un lavoretto per arrotondare si ritrova a far consegne di pizza a domicilio , ma Marco e Giulia lo affascinano con il loro sapere , il loro voler fare ristorazione ad alto livello qualitativo che si innamora del mondo enogastronomico . Così la squadra si compone e dopo anni di analisi / studi / investimenti ecco nascere il RISE live bistrot . 

Vi ho raccontato questa bellissima storia perché i ragazzi sono bravi e hanno un vero rispetto per chi arriva a sedersi nel loro spazio.

Riporto questa frase del loro sito perché è ciò che li rappresenta : La pizza è la semplicità di un gusto senza tempo .

Vi ho incuriosito ?

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#Roero tra cascine e vigneti

Si parte per un week end di relax e spensieratezza tra Langhe e Roero… si fa tappa alla Cascina Baresane da Amabile , immersa nei vigneti di Santa Rosalia  , si trova una casa settecentesca completamente ristrutturata.  Vista mozzafiato vigneti , noccioleti ,   colline con i borghi mediavali e le Alpi dove il Monviso la fa da padrone . Le camere sono molto confortevoli e arredate con stile e semplicità . La mattina una normale colazione  con nocciole delle langhe, servita nella chiesetta sconsacrata che ha il suo fascino… Un’ ottima accoglienza e un angolo di paradiso in mezzo ad un paesaggio che sicuramente in autunno sarà più suggestivo anche se la nebbia la farà da padrona… Dopo una breve sosta in camera si parte per un tour tra i borghi mediavali prima di far visita alla Cantina Matteo Correggia dove ci attende Giovanni per una visita e una degustazione…

Entrare dal cancello dell’ Azienda Agricola Matteo Correggia mi mette un po’ di agitazione… perchè ho avuto l’onore di conoscere il Sig. Matteo quando avevo all’incirca 20/25 anni… una persona che da subito mi ha trasmesso energia positiva , mi ha regalato una bella ed interessante serata/degustazione… dovrei guardare tra le mie scartoffie la data esatta e il luogo… e le mie considerazioni… le foto un miraggio perchè all’epoca non esistevano i telefoni con la macchina fotografica…

Ad accoglierci la Sig.ra Ornella , una donna che non si è lasciata cadere nello sconforto per la tragica morte del marito Matteo. L’impegno di Ornella diventa totale: nel farsi carico dell’azienda, dei due figli ancora giovani, Brigitta e Giovanni, e nel mantenere la stessa filosofia e passione di Matteo. Pur nel dolore e tra immaginabili fatiche, l’azienda, con 20 ettari a vigneto, continua a produrre grandi vini dai riconoscimenti nazionali e internazionali; e con entusiasmo Ornella trasmette queste passioni ai figli e ai collaboratori dell’azienda. Infatti a portarci a spasso tra i vignite e la cantina è il figlio Giovanni che ha una grande passione e sente con orgoglio una sua creatura ogni cosa in azienda…

Dopo un tour in vigna e in cantina si parte con un interessante degustazione :

  1. Roero Arneis Docg  – molto pensato , Aperitivi e cibi … Un mix di tre raccolte per risultati bilanciati, la prima a fine agosto alcol più basso come potenziale . La seconda inizio settembre e la terza da vigne vecchie con raccolta verso fine settembre e 1/2 giorni di macerazione . Nelle annate più calde la prima vendemmia salta … Il tocco che a me piace lo dà il sale di magnesio nota amarognola
  2. Langhe Sauvignon Doc  le parole di Giovanni che sprigionano emozioni “un vino che parla di viaggi fatti all’estero e grandi confronti , di passione eroica , curiosità e tenacia . Un vino che dedicano a Matteo ! Ha un aromaticità in più grazie anche ad un passaggio in legno dopo 6 mesi , e si continua con un 50% in legno e un 50% in acciaio sui lieviti  per poi riposare otto mesi in bottiglia . Struttura data dal legno dopo 6 mesi e  freschezza , aromaticità date da acciaio e legno
  3. Brachetto Anthos  aromatico e secco , si sposa con tutto ed interessante con i carciofi in insalata
  4. Roero Docg un’insieme di più vigne giovani … Un’ anno di legno di 2º o 3º passaggio come da disciplinare
  5. Barbera d’Alba Doc 2013 detto base , vino migliore / rotondo / fresco ! Fa un anno di legno , 6 mesi di acciaio e 15 giorni massimo in bottiglia prima di essere distribuito
  6. Marun  Barbera d’Alba Doc Superiore – vigna singola età 45/60 anni punta della collina Sud / Est . Produzione molto bassa . Questa Barbera fa 18 mesi in barriques , 1/3 in botti nuove , 1/3 botti di 2º passaggio e 1/3 in botti grandi ! Bella la frase che vi riporto “Sulle nostre colline ogni vigna di barbera ha la sua storia unica e irripetibile” Matteo Correggia 1999
  7. Roero Docg Val dei Preti  ( piccolo monastero ) vigna più vecchia 80 anni , esposizione a Sud/Ovest , vendemmia manuale fine settembre -inizio ottobre , 10 giorni circa di macerazione in acciaio e poi 18 mesi in legno tra barriques e botti grandi
  8. Roero Docg Riserva Ròche D’Ampsèj vigna singola , che ha potenziale di 10mila bottiglie ma ne producono 5mila . Necessità di più tempo per ammorbidirsi ! 22 mesi di barriques nuove per l’80% , il 20% in tonneau con battonage e resta fermo 2 anni in bottiglia
  9. Brachetto Anthos passito  la raccolta delle uve avviene nello stesso periodo del secco , L’Uva viene messa in cassettine per 6/8 settimane al sole per poi produrre 1000 bottiglie da mezzo litro !

Il tour prosegue e ci spostiamo verso Guarene per una cena indimenticabile ,  viziati e coccolati dalla cucina del Ristorante Io e Luna . Il bello e il buono della cucina è dato dalla brigata sotto occhi attenti dello Chef Davide Odore e dalla responsabile di sala Giacoma Sparacio una persona molto attenta e professionale.

“Tra le colline del Roero, ai piedi del borgo di Guarene, un’antica osteria trasformata in un ristorante intimo ed accogliente. Una graziosa veranda con vista sulla campagna e un piccolo giardino accolgono i clienti durante l’estate regalando atmosfere ed emozioni. Un’interessante cantina propone circa 500 etichette di vino.

Davide Odore, classe 1982, è Chef Patron del Ristorante Io e Luna a Guarene, sui colli del Roero, ed Executive Chef del Ristorante del Luxury Hotel & Spa Castello di Guarene, una delle dimore storiche più affascinanti ed importanti della Regione Piemonte.
La cucina di Davide è un viaggio sensoriale fatto di piacevoli scoperte. Estasi e stupore in piatti che sono il perfetto connubio di tradizione, ricerca e innovazione.” 

Un bel motto che ha il suo perchè

La cucina non è moda, la cucina è amore 🙂

La cantina di Io e Luna merita senz’altro una visita: ben progettata ed ordinata, è seguita e curata da Giacoma Sparacio, che si occupa anche del servizio con l’aiuto di Daniele Crisafi…

I pani sono tutti fatti in casa: bocconcini con i porri, focaccine al pomodoro, pane bianco, focaccia al rosmarino ed eccellenti grissini.

una rivisitazione di piatti piemontesi davvero unica…

Io lo descrivo così  :

Ambiente discreto, elegantemente sobrio. Personale cortese e  professionale.Creatività e raffinatezza vengono esaltate con l’ estro dello chef…   Si viene da subito coccolati dall’aperitivo di benvenuto e il susseguirsi delle portate è un piacere per gli occhi e per il palato. La cena ha confermato il buon gusto e la qualità del locale.

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Mauricio Acosta #lucealgargantini

Chi è Mauricio Acosta… lo chef che con tanta passione e voglia di stupire è riuscito a creare una combinazione di ricette della cucina Argentina e Calabrese in modo originale e geniale .  Tutto questo grazie alla sinergia creatasi con i proprietari del Ristorante Luce al Gargantini , Domenico Lo Preiato e Denise Vignart .

Da subito Domenico e Denise sentono a pelle che Mauricio Acosta è lo chef perfetto per iniziare la loro avventura nel ticinese … e iniziano negli storici palazzi Gargantini situati sulle rive del lago di Lugano e nasce  il Ristorante Luce al Gargantini, completamente rinnovato, vi accoglie con cortesia e professionalità.

Il ristorante propone una cucina mediterranea basata sulla genuinità e il rispetto per le materie prime e la stagionalità. Ed è un tour di culture gastronomiche in cucina :

  • calabrese in omaggio a Domenico
  • argentina dedicata a Denise la moglie di Domenico
  • uruguayana di Mauricio Acosta

Un’ apoteosi di profumi , di sapori che ti fanno fare il giro del mondo senza muoverti da Lugano…

La cosa che mi ha colpito è la passione , l’umiltà e la semplicità che Mauricio e Domenico mettono nel raccontare e nel mettere in pratica… usando materie prime che hanno una loro tracciabilità , una loro storia e un loro perchè !

Vi suggerisco di fare un salto da loro perchè rimarrete davvero stupiti… l’occhio vuole la sua parte ma anche il palato e qui troverete il giusto equilibrio…

I vini che mi hanno colpito sono quelli che arrivano dall’argentina prodotti dal papà di Denise che hanno i profumi del nostro sud e la struttura di una terra oltreoceano .

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#iobevocosì – piccoli vignaioli che amano farsi ricordare

 

IO BEVO COSI’  nasce , quasi per gioco ,  dall’idea di far conoscere  piccole realtà che fanno un buon uso della terra. Si occupano  della produzione di vini naturali, originali ed etici, difficili da capire ma una volta assaggiati te ne innamori . In semplici parole è una manifestazione / fiera che da la possibilità ai produttori che vi partecipano ad essere conosciuti sul territorio lombardo , ma al tempo stesso valorizzare il territorio protagonista di questo evento la Brianza Lecchese . 

IO BEVO COSI’ – ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE SENZA SCOPO DI LUCRO composta da tre giovani imprenditori :

il loro pensiero : “Nella convinzione che amare la terra significhi innanzi tutto rispettarla, abbiamo deciso di promuovere il lavoro di piccoli, ma sapienti produttori, che nell’ era del mercato globale hanno scelto di uscire dal coro” 

La prima edizione nel 2014 Teatro della rassegna è stato il suggestivo Monastero del Lavello , con alle spalle mille anni di storia, presenti 350 migliori produttori italiani e francesi di vino “etico” (biologico, biodinamico, naturale)  , birrifici artigianali e produttori del territorio con le loro specialità gastronomiche.

La seconda edizione di “Io Bevo Così” è in programma Domenica 24 Maggio e Lunedì 25 Maggio 2015 presso la splendida Villa Sommi Picenardi di Olgiate Molgora (LC). Obiettivo della rassegna è quello di avvicinare aspiranti sommelier, semplici appassionati e addetti ai lavori, a un “bere” più sano, genuino e consapevole. Protagonisti della due giorni saranno dunque i 400 vini naturali e di territorio in degustazione, provenienti da tutta Italia e da alcune prestigiose regioni della Francia, e i rispettivi produttori: saranno loro a spiegare le motivazioni che li hanno spinti a intraprendere questa scelta produttiva volta all’esaltazione dell’unicità del vino e delle tipicità del territorio attraverso pratiche naturali e assolutamente rispettose della vigna, dell’uva e del terroir. All’interno di Villa Sommi Picenardi, incastonata in uno dei 100 parchi più belli d’Italia, saranno presenti anche aree tematiche con la partecipazione di selezionati produttori agroalimentari di eccellenza. Vi segnaliamo anche un ricco programma di degustazioni esclusive riguardanti sia il mondo del vino che della gastronomia .

Domenica 24 Maggio è prevista la cena “In Brianza… Io cucino così” presso La Costa di Perego (LC). Gli chef dell’evento saranno :

  1. Cristiano Gramegna –  Rosso di Sera di Castelletto Ticino (NO)
  2. Fabio Barbaglini – attualmente attivo con varie consulenze
  3.  Luca Dell’Orto – San Gerolamo di Vercurago (LC)
  4. Massimiano Villani – Grand Hotel Courmayeur Mont Blanc (AO)
  5. Marco Mori – Agriturismo La Costa

http://www.iobevocosi.it/Programma/Eventi/CenadiGala.aspx

Tra i tanti produttori eccone alcuni interessanti e da scoprire…

qui la lista completa … http://www.iobevocosi.it/ArtigianidelVino2015.aspx

 

 

Ringrazio  Altissimo Ceto  per le foto dell’edizione 2014

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… una visita presa al volo… Rocco di Carpeneto Casa vinicola , vigneto e non solo…

Rocco di Carpeneto è un’azienda vitivinicola che segue , e crede in quel che fa , la linea biologica ,  si trova a Carpeneto in provincia di Alessandria , in un pianalto posto tra le dolci colline dell’Alto Monferrato. La loro produzione è concentrata su soli vitigni autoctoni quali dolcetto, barbera, cortese, nebbiolo, albarossa…

 

Sono molto entusiasta di questa visita , devo ringraziare il mio amico fidato… Paolo Altrove Leone, e contenta di potervi raccontare dei vini di Lidia Carbonetti e Paolo Baretta, che hanno il compito di condurre l’azienda Rocco di Carpeneto nel cuore della denominazione Ovada.

una breve descrzione …

I terreni sono in prevalenza calcareo-argillosi e calcareo-marnosi, Carpeneto gode di un clima temperato con inverni freddi ed estati calde e di buona ventilazione complessiva, fattori che l’hanno resa, fin da tempi antichi, particolarmente vocata all’impianto di vigneti.
Qui troviamo Lidia Carbonetti e Paolo Baretta che conducono la loro azienda di 5 ettari, suddividendosi praticamente i compiti: lei in cantina, lui in vigna.

La visita parte ovviamente dalla cantina…

Una cantina architettonica… studiata nei minimi particolari… su tre livelli ognuno con la sua funzione…
1) ricevimento uve e diraspapigiatura
2) vinificazione e pressatura
3) bottaia sotterranea

La cantina non è dotata di un impianto che controlla la temperatura ed ha un impianto di fitodepurazione ( una tecnologia di depurazione naturale ) per depurare le acque reflue utilizza i vegetali come filtri biologici attivi in grado di ridurre gli inquinanti in esse presenti. Rappresenta quindi un’alternativa alla depurazione tradizionale, rispetta l’ambiente ed è vantaggiosa dal punto di vista economico (risparmio di energia elettrica, in un’ottica di sviluppo sostenibile, limitati costi di gestione) ed ambientale (miglior impatto sul paesaggio, eliminazione di trattamenti di disinfezione).

Tutto avviene all’interno di questa stuttura senza traumatizzare la materia prima anzi coccolandola e far si che il processo di vinificazione avvenga nel modo più naturale possibile… vinificatori in acciaio inox o in legni grandi da 15 hl e pressature soffici… Malolattica lenta… In cantina vengono utilizzati esclusivamente i lieviti indigeni, i vini non subiscono filtrazioni e l’utilizzo della solforosa è nettamente inferiore ai limiti previsti dal disciplinare. Una giorno di fermentazione prefermentativa e ben 75 giorni di fermentazione… il loro motto bisogna dare tempo al tempo
tutti i loro vini vengono affinati in un mix di legni piccoli (tonneaux, barriques) e botti da 15 hl, non di primo passaggio e tanto meno rigenerate , di rovere francese e di acacia per l’ affinamento parziale del cortese. L’impiego del legno è da ricondursi alla microossigenazione . Il nettare di questa cantina prima di essere imbottigliato passa in vasche di cemento…

I vigneti, circa 5 ettari, circondano la cantina e sono situati al confine con il comune di Rocca Grimalda e sono condotti con metodo biologico, in vigna si usano solo rame, zolfo e piretro, quest’ultimo è assolutamente dovuto per la lotta alla flavescenza dorata, per concimare si una solo sovescio di varie specie leguminose. Sono vigneti impiantati tra il 1955 e il 1986 … più due nuovi impianti datati 2013 di albarossa un incrocio tra barbera e nebbiolo di Cherasco…

In questa cantina si vendemmia dalle 7:00 alle 11:00 … e poi si passa in cantina…

vi racconto il

RAPP 2012 BARBERA DEL MONFERRATO SUPERIORE DOCG
RAPP = grappolo
95% BARBERA – 5% DOLCETTO
Imbottigliato a fine luglio
vinificato unitariamente
19 mesi – mix di legno ( botti grandi + tonneaux )

annata tipo siciliana ( calda / poca pioggia ) – iper acida con potenzialità alcolica 15° poi arrivato a 14,3°

 

Dati Produzione Vinicola :
Bottiglie prodotte: 21000
Ettari vitati: 5
Zona viticola: alto monferrato ovadese

 

Vini prodotti:

Ovada docg  LOSNA ( Lampo di Fulmine ) proveniente dalle Vigne Vicario e Gaggero, vigne con 25 anni di età .  La fermentazione avviene in vasche di acciaio con lieviti indigeni, macerazioni prolungate e maturazione in legno non di primo passaggio per almeno 12 mesi.

Ovada docg Vigna STEIRA , ( Stella  in dialetto carpenetese ) , prodotto con uve raccolte dalla Vigna Rocco, un autentico Crù, con piante che si avvicinano al mezzo secolo ; per questo vino la fermentazione avviene in acciaio, le macerazioni sono prolungate a cira due  settimane e la maturazione avviene in legni non di primo passaggio per 15 mesi.

Ovada docg riserva ERCHE , ( Arcobaleno ) e che sarà un Dolcetto Riserva con 24 mesi di affinamento in legno di rovere.

Barbera del Monferrato Superiore docg Vigna Riserva REITEMP ( suono delle campane che annunciavano l’arrivo del temporale )

Barbera del Monferrato Superiore docg RAPP ( grappolo )

Piemonte Cortese doc ROO ( anticvo nome dato a alone che circonda la luna ) creato  da uve coltivate per una piccola estensione . Le uve Cortese  prediligono i terreni calacreo – argillosi, vendemmia tardiva ,  è vino non filtrato che conquista per l’originalità sia del colore che dei sentori al naso di frutta ma anche di vegetazione e di balsami. Un vino che promette un ottimo futuro.

 

http://roccodicarpeneto.it/

 

l’Azienda Rocco di Carpeneto, oltre a far parte del Consorzio di tutela dell’Ovada Docg, è anche entrata a far parte di Vinnatur, associazione che riunisce i produttori di vini naturali, oltre che della Federazione italiana Vignaioli indipendenti. Impostazione nuova di un’Azienda giovane dove il vino si fa con il sole, la terra e la passione e nel rispetto della natura.

Lidia e Paolo sono dei veri appassionati, che svolgono il loro lavoro con dedizione e passione. La degustazione, che prevedeva l’assaggio di tre vini accompagnati da formaggi e salumi, è stata un’esperienza fantastica. Anche perthè Paolo Beretta ci ha accompagnato, anzi dedicato  , tutta la giornata portandoci a conoscere due piccole realtà interessanti… allevamento di capre con produzione di formaggi yogurt e miele… per non parlare del pranzo in centro Ovada… 🙂

Concludo ringraziando infinitamente Paolo e Lidia per l’ospitalità e per la passione e semplicità che traspaiono immediatamente appena si mette piedi nella loro proprietà…
 

 

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10204524001010252.1073741877.1539855391&type=1&l=adf32fe8b2

…MILLE E DUE AMICI VIGNAIOLI PURO STILE NATURALE DENIS MONTANAR e CASA CATERINA

…inizio il mio articolo con una citazione di Paolo Stefanetti… “E’ un piacere poterli ospitare e far conoscere la loro storia ai bergamaschi” aggiungo, non solo ai bergamaschi…

Il Mille Storie e Sapori nasce nel 2012 a Bergamo , Viale Papa Giovanni XXIII 18 , per volontà della famiglia Stefanetti come luogo d’incontro dove chiunque può approfondire la cultura dell’enogastronomia, attraverso i racconti, le persone e i sapori. Una filosofia che si rinnova durante ogni serata … Paolo Stefanetti , patron del ristorante ha lavorato per 32 anni presso il tristellato “Da Vittorio”.
La serata inizia, i due produttori biodinamici / biologici ci accompagnano alla degustazione con giusto due chiacchiere sulla loro filosofia di vivere la terra … che vi racconto a breve …
Monito della serata è andare a trovare i produttori, perché solo lì si percepisce la vera passione con cui si dedicano alla loro terra … anche se dai loro racconti si percepisce già l’entusiasmo , la fatica e la dedizione …

Durante la serata sono stati degustati sei vini, tre per ogni produttore :

DENIS MONTANAR
il Friulano 2013, Tocai Friulano pigia-diraspatura, fermentazione alcolica con lieviti naturali, malolattica e affinamento sulle fecce fini per 8 mesi in vasca d’acciaio. Nessuna chiarifica e filtrazione. Il Friulano bevibile e versatile, che si fa ricordare… regala al naso tutto il profumo del territorio, che sa di frutti, ma anche di salvia e nocciola e una perfetta combinazione acido-sapida… In poche parole un Vino fresco, ma dalle mille sfumature .

l’Uis Blancis 2009 ( friulano 55%, sauvignon 30%, pinot bianco 10%, verduzzo friulano 5% ) il metodo con cui viene lavorato cancella quasi completamente le tipiche note vegetali del friulano, viene maturato per un anno in botti di rovere e per dieci mesi in cemento. Mi sono innamorata del colore oro antico, caldo, luminoso. Per non parlare dei profumi mango, mandorla, biancospino, camomilla, pesca essiccata, miele. Al palato interessante la perfetta vena acida che lo rende un fruttato fresco e allo stesso tempo morbido e maturo…

l’Uis Neris 2003 è un uvaggio con prevalenza Merlot e una piccola parte di Cabernet Franc Diraspatura, macerazione e fermentazione con lieviti naturali in tini aperti di legno per 24 giorni. Torchiatura manuale e quindi affinamento sulle fecce fini per 22 mesi in pièces. Nessuna chiarifica e filtrazione e poi riposa , si fa per dire , 6 mesi in bottiglia. Si fa ulteriormente apprezzare per la mineralità e la spalla acida che danzano piacevolmente con i pronunciati profumi di questo nettare.

CASA CATERINA
il Brut Cuvée 60 2009 (100% Chardonnay) trae il suo nome dal numero di mesi di permanenza del vino in bottiglia sui propri lieviti prima della sboccatura.. Probabilmente c’eravate arrivati anche voi… Si dà il caso però che la Cuvée 60 sia, per modo di dire, il vino di ‘entrata’, cioè il vino più semplice dell’azienda… ebbene sì, 60 mesi di permanenza sui lieviti quando,per un Franciacorta Brut, il disciplinare di produzione prevede una permanenza di soli 18 mesi… questo la dice lunga sul modo di intendere il Franciacorta e il vino in generale da parte dei fratelli Del Bono.

il Brut Sec Demy Out Style 2001 (100% Pinot Noir) eleganza e multisensorialità a più strati. E’ un Pinot Nero che vive /sonnecchia 10 anni sui lieviti, prima della sboccatura. La rifermentazione in bottiglia parte con solo mosto della stessa vendemmia. Sec Demy perché non è una bollicina abboccata o con il solito residuo zuccherino. Il residuo , è presente ma in maniera assolutamente originale , descrive i terreni morenici del Sebino, sapido e citrino al punto giusto…

e il Brut Antique 2002 (100% Pinot Meunier) Selezione manuale dell’uva in fase di vendemmia, pressatura soffice con torchio Marmonier, rifermentazione in bottiglia con permanenza sui lieviti ben 111 mesi dopo la presa di spuma , sboccatura manuale . Impatto gustativo duro tra acidità, lieve ossidazione e una sensazione amara molto pronunciata di tarassaco … pensate sta a contatto con le bucce per un’ora e cinquantacinque minuti.
Da mettere in evidenza il fatto che son tutti senza liqueur d’expedition, perché è il messaggio della terra e del vitigno che vanno gustati al naturale.

Vi parlo brevemente di :

CASA CATERINA DI DEL BONO EMILIO & C. S.A.S

L’azienda è a conduzione biodinamica, in tutto sette ettari, e produce 20.000 bottiglie.
La cosa sorprendente è che nonostante si sia in Franciacorta, e che producano bollicine, i fratelli Del Bono Emilio e Aurelio hanno rinunciato alla D.O.C.G. e a tutti vantaggi che ne conseguono. Coltivano decine di vitigni, e fanno produzioni da mille bottiglie.
I vini, a dosaggio zero, hanno una lunghissima maturazione sui lieviti; per Aurelio ed Emilio il fattore tempo è fondamentale.
Aurelio una persona di grande carattere , parlando con lui ti trasmette subito l’amore per il vino , una personalità esplosiva. Parlando dei suoi vini si intuisce che la passione la fa da padrona, il suo è un piacere nel produrre nel vino buono ma come dice lui vero.

A casa Del Bono, il vino è un affare di famiglia.

I vini di Casa Caterina non sono mai banali, a partire delle bottiglie, alcune delle quali sono interamente decorate a mano dalla figlia di Aurelio e vengono sigillate, come si usava una volta, con spago e ceralacca. Sono vini fuori dagli schemi, istintivi, viscerali,forse non comprensibili da tutti ma in grado di regalare, a chi li sa aspettare e ascoltare, emozioni che solo i fuoriclasse riescono a trasmettere. A volte, tra un sorso e l’altro, penso che sono vini un po’ difficili, da capire, da abbinare nella maniera giusta.

“La bollicina è una creazione. É un vino ma crudo, che bisogna elaborare in cantina con fantasia e dedizione. Bisogna essere un po’ un Arlecchino e unire, anno per anno, tutte le sfumature di colori che ti si presentano” Aurelio Del Bono.

AZIENDA AGRICOLA DENIS MONTANAR

Denis Montanar, giovane e passionale agricoltore , che ha sposato la causa del biologico per coltivare i suoi campi e le sue vigne.
La storia dell’azienda ci riporta ai primi anni del’900, quando il bisnonno di Denis coltivava dei terreni, ora di proprietà, a regime di mezzadria. Quattro generazioni che si sono passate il testimone e che vedono oggi Denis a capo dell’azienda, protagonista di un nuovo progetto.
Denis è un agricoltore e un vinificatore biologico , dal 1996 per i vini e dal 2000 per il seminativo; appartiene all’Associazione “Renaissance des Appellations” che è un’associazione di vignaioli che raggruppa produttori da tutto il mondo, che pensano e agiscono sul terreno comune dell’agricoltura biologica e biodinamica .
Ci spiega il sistema di rotazione nei campi che permette di non inondare di concimi il terreno che, appunto grazie alla rotazione delle varie culture, si auto concima, e di come il mercato richieda sempre di più farine particolari, ma anche soia biologica e grani ricavati dalla tradizione di queste parti, e non solo. Una nicchia di mercato che funziona e non sente la crisi. Ci spiega anche che, applicando la rotazione in modo intelligente, non ha una diminuzione della produzione, ma anzi, pur senza concimi e senza chimica, le piante danno il meglio sui terreni preparati dalle altre coltivazioni: basta saper aspettare e rigenerare la terra con calma e con sapienza.
Alcuni ettari della proprietà sono destinati alla produzione di antiche varietà di frumento, mais e grano saraceno per la produzione di farine, e a rotazione avviene la coltivazione di erba medica per concimazioni organiche e girasoli per olio alimentare.
I vini fermentano con lieviti naturali, non vengono chiarificati, le uve sono raccolte a mano.
Denis Montanar, che produce vini veri e nerboruti che sanno di vigna e di campo …

I due vignaioli amici hanno una filosofia molto simile e si confrontano si scambiano idee e si suggeriscono come affrontare le difficoltà… insomma per loro il rispetto delle loro vigne, dei loro terreni, è la base per ottenere ottimi risultati… Puntare molto sul ciclo biologico vuol dire portare a casa molta energia… avere terreni vivi e vino di territorio…

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un venerdì sera al Taxi Lounge Bar & Restaurant

Situato all’interno del Parco Adda è perfetto per le serate estive… un ristorante con barbecue · Internet cafe · Pub … un’idea di Chicco Bolis & Andrea .

Tutte le sere aperitivi a buffet da gustare al bancoo accomodati nel giardino sul lago… “su quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno” …

…partiamo dal contract… in pratica è una location che realizzano al mare, lago e montagna adatto anche per strutture turistiche come villaggi, campeggi e piscine. Propongono una  progettazione ad hoc nelle dimensioni, nei colore e negli arredi  e consegnano chiavi in mano in pochi giorni, nell’inconfondibile stile minimalista, vetro e acciaio…

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ed eccolo creato in meno di 30 giorni a Garlate…

 
 
 
fuori

La serata esclusiva tutta estate il giovedì sera dove tante bolle franciacortine son state protagoniste…e  tanto pesce fresco si è unito per creare un evento davvero unico ed esclusivo… sei antipasti , tre primi piatti e la grigliata con carbone paraguaiano che viene prodotto a partire da legna dura con alto potere calorico e senza scintille ;  hanno poco contenuto di tannini e provengno dai boschi del ” Chaco ” paraguaiano  .

Adesso che siamo a Settembre la serata è stata sp0stata al venerdì sempre con la stessa impronta… decido di andare alla serata con amiche e amici… dico loro testiamo questa “nuova”  per noi , location la serata franciacortina a 25,00€ con cena a sorpresa…

All’inizio ero un po’ perplessa perchè a quella cifra tutto quel cibo ma chissà… ora che ho testato devo dire che i ragazzi ci sanno fare e alle spalle hanno una società  That’s Good – Catering, Events & More un total service per privati ed aziende e quindi un bel potere d’acquisto e approvvigionamento delle materie prime…

Soddisfatta della scoperta fatta e presto ci tornerò…

I loro piatti dall’antipasto al secondo sono in purezza, in Stile Made in Italy e  lasciando spazio ai profumi, agli aromi che solo i prodotti di prima scelta possono permettere.

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la serata che ho scelto per “testarlo”… è stata quella del 5 settembre  FRANCIACORTA & FISH con la presenza di Michela  Muratori titolare dell’ azienda agricola F.LLI MURATORI , l’ azienda ha  individuando quattro territori con particolare vocazione enoica, in cui realizzare quattro Tenute, distinte per tipologia di vino.  Lei si definisce una giovane donna del vino… i territori vengono scelti nelle aree di coltivazione Franciacorta, Maremma Toscana, Campania e son  tutti vitigni autoctoni… e la loro filosofia è una viticoltura naturale d’avanguardia… tutto questo per creare un ambiente sano per la vite, l’uva ed il consumatore.

La tenuta franciacortina è VILLA CRESPIA

 

 
 VILLA CRESPIA

I vini in degustazione tutti nel formato magnum :

Cesonato FRANCIACORTA SATÈN  ha una personalità che puo’ essere definita “femminile ” , sensuale e trasgressiva…
Brolese FRANCIACORTA ROSÉ EXTRA BRUT  la percentuale di pinot nero da un’ ottima struttura e lo Chardonnay la ricchezza e la fragranza

NumeroZero FRANCIACORTA DOSAGGIO ZERO  è il vino di punta della tenuta … 100% Chardonnay… nessuna aggiunta al posto delle fecce appena espulse, se non rabbocchi ottenuti sacrificando altre bottiglie della stessa annata e partita…

Una serata all’ insegna della buona cucina e delle bollicine franciacortine …

 
 

…maremma e prima cantina POGGIO TREVVALLE :)

…dopo una gita a Firenze aver fatto tappa al Ns. B&B a Massa Marittima eccoci pronte a farci accogliere da Umberto per il tour nella sua piccola cantina.

Un piccolo produttore che ha il suo perché… Suggeritomi da Sandro Sangiorgi non avevo dubbi che avremmo assaggiato qualcosa di particolare…

I vini di Poggio Trevvalle sono prodotti da uve per oltre 85% di  Sangiovese con Alicante, di Cabernet Sauvignon e di Merlot . Le viti sono allevate a cordone speronato ciò porta alla formazione di una pianta con un’unica branca produttiva su cui si allevano 3 o 4 speroni. In queste vigne l’uso dei trattori è raro così da evitare di compattare il terreno e di lasciarlo il più elastico e permeabile possibile… così ci spiega Umberto molto attente e gentilissimo…

Effettuano la vendemmia manuale così da controllare ogni singolo grappolo per poter garantire che i soli grappoli migliori diventano vino…

Il motto di Umberto e suo fratello Bernardo , che noi non abbiamo conosciuto ,  ” stabilire un salutare equilibrio tra la natura e l’agricoltura ” 

Per loro come per tutti ovviamente  , la vendemmia – fatta a mano – inizia quando i vinaccioli sono completamente maturi per avere tannini più morbidi ed eleganti. Le uve vengono diraspate e pigiate entro 2 ore della raccolta. Tutte le uve fermentano in serbatoi d’acciaio a temperatura controllata.

Per loro scelta non usano lieviti selezionati per la fermentazione alcolica … A loro piace che il vino ottenuto da Sangiovese ed Alicante svolga la fermentazione malolattica in serbatoi di cemento o in grandi botti di legno , mentre quello ottenuto da Cabernet – Sauvignon la fanno svolgere in serbatoi d’acciao o in piccole botti di legno e gli assemblaggi vengono fatti solo alla fine della fermentazioni malolattiche.

Dopo le tante spiegazioni passiamo alla fase finale e più divertente… a dir il vero abbiamo sete 🙂

Partiamo da :

“Rafele” – Toscana IGT 2009 – 75% cabernet-sauvignon e 25% Merlot – ha una bella complessità olfattiva spazia dalla frutta matura alle spezie , in bocca i tannini sono alquanto delicati e fini… fresco non è un vino impegnativo e nemmeno ti accorgi che ha 15° …

Umberto ci spiega che per le uve Merlot la vendemmia avviene la prima settimana di settembre mentre per le uve Cabernet la prima settimana di Ottobre.
La fermentazione avviene in vasche di acciaio inox a temperatura controllata (14°C  inizio fermentazione, 28°C a fine fermentazione).
La fermentazione malolattica avviene in barriques nuove ed usate di rovere di Allier da 225 lt.e rimane  in barriques per 12 mesi circa e l’affinamento in bottiglia almeno 12 mesi 

Montecucco Rosso DOC 2011 – 60% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot  lo descrivo come un vino rosso fermo elegante ed estremamente piacevole… mi ricorda molto le more , lamponi e addirittura note di menta quasi balsamico

Umberto ci spiega che è prodotto con uve Sangiovese, Cabernet e Merlot provenienti dai vigneti impiantati sul versante nord di Poggio Trevvalle, dove i terreni sono sabbiosi con la presenza di qualche banco di argilla.

 Morellino di Scansano DOCG 2012 – 90% Sangiovese, 7% Merlot, 3% Alicante  che dire qui tornano le note fruttate di  ribes , more e lamponi ; note speziate di chiodi di garofano e cannella ma anche di erbe aromatiche ; leggermente balsamico. Ha una  discreta sapidità e  in bocca mi ricorda more , viola, con un finale asciutto e speziato. Questo morellino mi ha stregato in quanto  rappresenta il terroir ed esprime gli aromi ed i profumi della campagna toscana .

Passera Morellino di Scansano DOCG 2012 – 100% sangiovese  questo mi ha rapita per via  della complessità di profumi che sprigiona si passa dal  profumo floreale, di mora fino ad arrivare a sentori balsamici quasi medicamentosi… Al palato è ricco ed il gusto di frutti di bosco è persistente così  come quello di ciliegia , i tannini sono fini e morbidi.

Umberto va fiero di questo PASSERA e ci dice che è il loro  Morellino fatto nel solco della tradizione, assemblando mosto fiore e vino di prima pressatura delle vinacce.

Ovviamente non potevamo andar via a mani vuote e abbiamo fatto acquisti per le nostre serate in compagnia…

Salutiamo Umberto e Grosseto ci attende per una cena con amici a festambiente dove tutto completa la tipicità della maremma … buon cibo buon vino buona compagnia e con gran finale al piano Stefano Bollani…

http://www.poggiotrevvalle.it/ 

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